Volgono al termine gli appuntamenti estivi I nostri luoghi si raccontano con la Biblioteca Auxesia il 26 agosto con Oreste Kessel Pace che presenterà in Piazza Chiesa a Lazzaro, ore 21,30, il romanzo storico S. Elia Juniore pubblicato da Kaleidon edizioni.
Il libro rievoca in chiave romanzata le vicende della vita di Sant’ Elia di Enna, al secolo Giovanni Rachites (ίωάννης ῥαχίτης) (Enna, 822-823 – Salonicco, 17 agosto 903), conosciuto anche come Sant’Elia il Giovane, o lo Juniore, per distinguerlo dal profeta biblico Elia.Egli visse una vita estremamente avventurosa nell’IX secolo e fu protagonista di alterne vicende e ripetute peripezie legate all'invasione araba della Sicilia che costrinse Giovanni ad abbandonare la città natale, dopo una rocambolesca fuga dalla città ormai espugnata, l'esperienza lo portò ad intraprendere la strada della predicazione e, giunto in Palestina, ricevette l’abito monastico dal Patriarca di Gerusalemme. Elia soggiornò in Calabria, dove fondò nell’anno 884, nella “Valle delle Saline” e precisamente sul Monte Aulinas (odierno Monte Sant’Elia del comune di Palmi, che da lui appunto prende il nome), un monastero in seguito a lui intitolato.
In quei luoghi molti sono i segni di Elia Juniore, il più famoso è certamente la cosiddetta Pietra del Diavolo sul Monte S.Elia, che domina la cittadina di Palmi con uno spettacolare balcone naturale sulla Costa Viola.
Si narra che proprio su quel monte un giorno un uomo, torvo di aspetto, con una grande bisaccia in spalla, si presentò ad Elia, che colà si ritirava in preghiera . Dietro quell'aspetto scuro e sinistro si celava in realtà il diavolo che cercò di corrompere il pio Elia con una ingente somma di denaro il Santo afferrò le monete ed invece di metterle in tasca cominciò a scagliarle nel dirupo sottostante e quelle, rotolando, si tramutavano in pietre nere: le stesse che ancora oggi si vedono lungo le pendici.

Palmi S.Elia pietra del diavolo
Il diavolo si alzò di scatto, infuriato, dispiegò due grandi ali nere di pipistrello, con le quali egli si alzò in volo,battè su un grande masso lasciando l'impronta che ancora è visibile, scese sul mare che cominciò a fare una schiuma terribile e a produrre rumori e gorgogli, dopo che il diavolo si inabissò si alzò una fitta cortina di nubi e sparite le nuvole si stagliò sull'orizzonte lo Stromboli con le sue lingue di fuoco e il pennacchio di fumo, una diffusa credenza vuole che in quel vulcano sia imprigianato il diavolo che cercò di corrompere Elia.

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Sul sito dell'Autore si potranno trovare maggiori informazioni http://www.kessel.it/ 
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